martedì 24 maggio 2011

PESARO

Il più antico insediamento dell'area di Pesaro è infatti il villaggio piceno di Novilara, posto sul Colle Ardizio. Questo abitato piceno è interessante perché è uno dei più antichi e perché insieme a Numana ed Ancona era tra i pochi posti nei pressi del mare. Lo scalo portuale di Novilara utilizzava la foce di un torrente.
Nel IV secolo a.C. i Galli Senoni invasero i territori settentrionali dei Piceni, e dunque anche la zona di Pesaro. Quando i Romani fondarono la colonia di Pisaurum, la parte settentrionale delle Marche, denominata dai romani ager Gallicus, era infatti abitata da una popolazione frammista di Piceni e Galli. Fu successivamente colonizzata nuovamente durante il secondo triumvirato da Ottaviano e Marco Antonio, diventando durante l'Impero città-fortezza e centro economico posto sulla via Flaminia.
Distrutta da Vitige nel 539 d.C., venne ricostruita da Belisario e occupata dal 545 al 553 dai Goti. Dopo la caduta di Roma, Pesaro, con Rimini, Fano, Senigallia e Ancona, divenne una delle città della Pentapoli, sotto le strette dipendenze dell'Esarcato bizantino di Ravenna.

Ma poco dopo nel 752 d.C. fu presa dai Longobardi che la tennero finché Pipino il Breve, re dei Franchi, non la donò nel 774 d.C. allo Stato della Chiesa dando inizio al plurisecolare dominio papale sulla città. Tal dominio però fu solamente nominale, poiché la città era governata sin dall'età carolingia dal rappresentante dell'Impero.
Nella prima metà del XII secolo, il fiorente Comune seguì le sorti delle parti imperiali durante le imprese italiane di Federico I del Sacro Romano Impero. Venne poi introdotto il governo podestarile nel 1182, ma già alla fine del secolo era soggetta come tutta la Marca anconitana al potere feudale di Marquardo, vicario imperiale che venne però sconfitto dall'esercito papale. Nel XIII secolo, ristabilito il Comune, passò per volere del papa Innocenzo III sotto il dominio degli Estensi, dal 1210 al 1216.
Per lungo tempo ghibellina, durante il regno di Federico II del Sacro Romano Impero, si ribellò all'Impero e aderì alla lega delle città guelfe della Marca che si trovavano in guerra nel 1259 con re Enzo. Nello stesso anno, Pesaro fu costretta all'obbedienza da Manfredi di Sicilia, ma alla sua morte nel 1266, tornò alla Chiesa.
Nel Rinascimento la città adriatica, vide una successione di signorie: i Malatesta (1285-1445), gli Sforza (1445-1512) il cui dominio fu interrotto da Cesare Borgia dal 1500 al 1503 ed in seguito consegnata da papa Giulio II a i Della Rovere (1513-1631) con i quali era imparentato. Il periodo di maggior fervore culturale fu durante il dominio dei Della Rovere, la che avevano scelto Pesaro come sede centrale del loro Ducato. Nei primi anni del loro governo in città sorgevano ovunque cantieri di nuovi palazzi pubblici e privati, e venne iniziata la costruzione di una nuova e più sicura cinta muraria, utile a difendersi anche da repentini attacchi provenienti dal mare. Alla morte di Francesco Maria II Della Rovere nel 1631, il Ducato tornò sotto dominio papale che fece Pesaro sede cardinalizia. A quei tempi, la città era molto piu piccola, la costa arrivava all'attuale "piazzale Primo Maggio".
Nel 1799, durante l'occupazione napoleonica, contadini e sanfedisti presero d'assalto la città e la rocca strappandola per qualche mese alla guarnigione.
L'11 settembre 1860, fu occupata dal generale Enrico Cialdini e annessa allo Stato italiano

giovedì 28 aprile 2011

COLONNA DI TRAIANO




La colonna Traiana è la prima colonna coclide eretta a Roma e celebra la conquista della Dacia dell'imperatore romano Traiano. Dal punto di vista artistico è molto importante in quanto in lei risiede la prima espressione romana d'arte autonoma in ogni suo aspetto. Inaugurata nel 113, lungo il fusto spiraliforme vengono narrate le vittoriose guerre di Dacia mentre dall'alto troneggiava la statua di Traiano. Il fregio avrebbe ricordato a tutti le imprese e le capacità dell'imperatore in battaglia ed avrebbe poi abbellito il suo sepolcro una volta morto consegnando la sua memoria ai posteri. Quasi intatta è difatti giunta fino a noi resistendo al crollo che ha interessato tutti i palazzi adiacenti che andavano a comporre il Foro di Traiano; è del 1162 un documento del senato medievale che ne stabiliva la proprietà pubblica vietandone il danneggiamento. Successivamente, nel XVI sec, venne fatto spazio intorno alla colonna eliminando alcuni edifici privati mentre sotto Papa Sisto venne posta sulla sommità la statua di San Pietro e fu eretto un muro di recinzione a protezione del monumento.
DESCRIZIONE
La colonna è alta circa trenta metri, cento piedi romani, (senza contare il basamento che ne misura ulteriori dieci) ed è composta da 19 blocchi di marmo impilati uno sull'altro. Nel basamento, adornato da un'epigrafe e quattro aquile sui lati c'è una porta che conduce alle ceneri dell'imperatore e alle scale a chiocciola che risalgono all'interno tutta la colonna. Il fregio di ben 200 metri si arrotola sul fusto per circa 23 volte rappresentando oltre 100 scene divisibili in circa 114 riquadri della stessa lunghezza dove vengono illustrate gli avvenimenti delle tre guerre di Dacia arricchite da scene di viaggio o di lavoro. L'imperatore, rappresentato ben 59 volte nei riquadri, appare sempre deciso e risoluto, nell'intenzione dell'autore, tuttora anonimo, di mostrare la sua grande attitudine al comando e fermezza nel combattimento. 
Come arrivareDiversi mezzi pubblici portano nelle vicinanze della Colonna Traiana: Situata su Via dei Fori Imperiali è facilmente raggiungibile scendendo alla fermata metro B Colosseo e percorrendo per tutta la sua lunghezza della via stessa. Inoltre è possibile raggiungerla con le seguenti linee autobus: 64 (dalla stazione Termini), 40, 63, 70, 75, 81, 87, 95, 160, 170, 204, 628, 630, 716. In alternativa si può scendere alla fermata metro A Spagna, scendere per via Condotti e svoltare a sinistra per percorrere Via del Corso fino a sfociare in Piazza Venezia e proseguire fino all'imbocco di Via dei Fori Imperiali.


MUSEO DEL PALAZZO DI VENEZIA


Palazzo Venezia è uno dei palazzi più carichi di storia di tutto il centro di Roma. Posizionato proprio al centro della capitale a Piazza Venezia, ha vissuto dal medioevo, quando era solo un piccolo palazzetto accanto all’antica basilica di San Marco, ad oggi, le innumerevoli trasformazioni che la città capitolina ha avuto negli ultimi secoli di storia. Originariamente impiegato come abitazione di cardinali, tra il 1455 e il 1467 venne riedificato e ampliato dal cardinale Pietro Barbo, che una volta eletto Papa (Paolo II) lo trasformò in residenza papale. La paternità del nuovo progetto rimane comunque incerta fra Leon Battista Alberti e Giuliano da Maiano, sicuro artefice del portone centrale. I lavori di modifica e ristrutturazione continuano con i Papi successivi fino a quando, nel 1564, Pio IV cede parte della proprietà alla Repubblica di Venezia, evento che sta all’origine del nome attuale: Palazzo Venezia. Dopo i danni subiti dal terremoto del 1626 e altre varie ricostruzioni, spostamenti e ritocchi il palazzo passa prima in mano agli austriaci nel 1797 e successivamente viene nel 1916 acquisito dallo stato italiano che inizia un opera di restauro che dona all’edificio l’aspetto migliore e l’attuale posizione. Durante gli anni del fascismo Mussolini pose all’interno della sala del Mappamondo la sede del suo quartier generale: era dal balcone di questo palazzo che arringava le folle nei celebri discorsi che hanno contribuito ad accrescere la fama di questo palazzo. Ad oggi molte sale sono adibite a museo, il Museo Nazionale di Piazza Venezia, che ospita le migliori mostre di arte d’epoca o contemporanea.

 COME ARRIVARE:Palazzo Venezia è facilmente raggiungibile scendendo alla fermata metro B Colosseo e percorrendo per tutta la sua lunghezza Via dei Fori Imperiali. Inoltre è possibile raggiungerla con le seguenti linee autobus: 64 (dalla stazione Termini), 40, 63, 70, 75, 81, 87, 95, 160, 170, 204, 628, 630, 716. In alternativa si può scendere alla fermata metro A Spagna, scendere per via Condotti e svoltare a sinistra per percorrere Via del Corso fino a sfociare nella piazza.
ORARI D APERTURA:
Il palazzo, e quindi il museo, è aperto tutti i giorni escluso il lunedì dalle 8,30 alle 19,30